L’affidamento in prova al servizio sociale, quale misura alternativa alla detenzione in carcere, è disciplinato dall’art. 47 della legge n. 354 del 1975 sull’ordinamento penitenziario, e consiste nell’affidare il condannato ad un servizio sociale fuori dall’istituto penitenziario per un periodo uguale a quello della pena da scontare. A seguito del decreto legge 146/2013 (c.d. svuota-carceri), convertito nella legge 10/2014, il limite di pena per poter beneficiare dell’istituto dell’affidamento in prova è stato innalzato da 3 a 4 anni. Inoltre, perché venga concessa, la misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale deve contribuire alla rieducazione del reo ed assicurare la prevenzione del pericolo che egli commetta altri reati.
Novità in tema di misure cautelari, introdotte dalla legge 16 aprile 2015, n. 47
Dall’8 maggio 2015 saranno in vigore importanti novità in tema di misure cautelari personali, introdotte dalla legge 16 aprile 2015, n. 47. Obiettivo primario della riforma è la riduzione a extrema ratio della custodia cautelare in carcere: tale misura potrà essere disposta soltanto se si ritengono inadeguate le altre misure coercitive o interdittive, che, a differenza di quanto accade oggi, potranno applicarsi anche cumulativamente.